Docce Angolari: Scelta Adatta a tutte le Tipologie di Bagno

Alberti Laura Anna Maria Alberti Laura Anna Maria
APPARTAMENTO PER UNA GIOVANE COPPIA, ROBERTA DANISI architetto ROBERTA DANISI architetto Modern style bedroom
Loading admin actions …

Quando si deve progettare oppure ristrutturare il bagno di casa, magari con l’aiuto di un architetto, oltre alla scelta dei sanitari si andrà a stabilire se installarvi una vasca oppure una doccia. Una scelta dettata dal gusto, certo, ma ancor di più dalle dimensioni della stanza. La doccia, ovviamente, è la scelta perfetta per qualsiasi superficie il bagno abbia: il mercato offre box doccia di ogni misura, dalle docce angolari (perfette soprattutto quando la superficie a disposizione è limitata) sino agli enormi piatti doccia in materiale pregiato. Come scegliere dunque il giusto modello? Come orientarsi tra le infinite possibilità che si trovano in commercio? Con questo articolo vi forniamo un’utile guida, concentrandoci su di un particolare tipo di doccia: le docce angolari.

Docce angolari: tipologie e misure

Le docce angolari non sono di un unico tipo, ma si declinano in tre principali tipologie: con box doccia quadrato, rettangolare oppure stondato. A dettare le dimensioni, invece, è il piatto doccia. Quali sono le misure tipiche? Le docce angolari quadrate, tipicamente, misurano 80x80 o 90x90 centimetri, ma ci sono anche cabine grandi appena 70x70 o 75x75 per bagni molto piccoli. I modelli rettangolari più frequenti, invece, hanno un box doccia di 70x90 oppure di 70x100 centimetri. Ma, se il proprio bagno lo consente, si può arrivare anche ai 70x120 centimetri, agli 80x100 oppure agli 80x120. Oltre, ovviamente, ad aver la possibilità di creare docce angoli su misura – prive di piatto doccia – o con maxi piatti per un effetto simile a quello di una spa.

Le porte per le docce angolari

Non c’è solo il piatto doccia da prendere in considerazione, quando si parla di docce angolari. Un altro importantissimo elemento è costituito dalle porte. Le tipologie, qui, sono davvero molte: ci può essere l’apertura a libro, oppure un’unica anta a battente che occupa per intero il lato apribile, mentre l’altro resta fisso. Oppure, si può avere una doppia porta: scorrevole (con l’entrata ad angolo) oppure a battente (con aperture esterna o interna). Ma ci sono anche altre possibilità, qualora il box doccia dovesse presentare dimensioni generose.

Di base, però, la distinzione è tra ante scorrevoli e ante a battente. Le prime sono particolarmente indicate quando lo spazio non è molto, in quanto non ingombrano esternamente in apertura; la loro pulizia può però essere più difficile, e il telaio non sempre è gradevole. I box doccia con ante a battente sono in genere esteticamente più belli e più semplici da pulire (l’assenza di telaio inferiore permette di evitare il deposito di capelli e sporcizia), ma ingombrano più spazio, la porta gocciola verso l’esterno e – se si intasa lo scarico e non c’è il telaio inferiore – è possibile che si abbia un micro-allagamento.

Docce angolari: quali materiali scegliere?

Come per qualsiasi altra tipologia di box doccia, anche per le docce angolari è necessario scegliere tra un’infinità di materiali. Se in passato si usava moltissimo l’acrilico per le pareti, oggi si tende a non impiegarlo perché poco sicuro e destinato a ingiallire col tempo: meglio il vetro temperato che, in caso di urto accidentale, si frantuma in tantissimi piccoli pezzettini che impediscono alla persona di ferirsi. 

Per quanto riguarda invece il piatto doccia, qui l’acrilico è particolarmente indicato in quanto può essere tagliato su misura anche in opera, adeguandosi ad ogni tipologia di spazio. C’è poi la resina, ci sono i piatti doccia con pietre e sassi incastonati (In questo caso, uno specchio a tutta altezza che rifletta la loro bellezza è d'obbligo!), quelli in pietra naturale e ci sono piatti che nascono da un mix di minerali, resine e gel (resistenti e facilissimi da pulire, in quanto non porosi) oppure di marmo o minerali naturali e resine che, antiscivolo e antimacchia, hanno un aspetto che varia dall’effetto marmo all’effetto legno.

Il vetro nelle docce angolari

Anche il vetro, nelle docce angolari, si può scegliere con molteplici effetti proprio come succede per ogni altro tipo di box doccia. La tendenza, oggi, vuole che vada per la maggiore il vetro trasparente, che fa vedere l’interno della doccia (da mettere in evidenza soprattutto quando si è scelto di rivestirla con un materiale particolare); altre due tipologie molto utilizzate sono il vetro fumé (trasparente, ma colorato di nero) e il trasparente extrachiaro, che si caratterizza per l’assenza di riflessi e che è esteticamente molto pregevole. La pulizia, qualsiasi sia la tipologia scelta, non cambia di molto. La si può però facilitare utilizzando un tira acqua dopo ogni doccia.

Docce angolari walk-in

La più scenografica tra le docce angolari, però, è la doccia walk-in, che si caratterizza per il suo non essere completamente chiusa. Nata in realtà come tipologia di doccia lineare, può essere realizzata anche ad angolo: basta realizzare una terza parete in muratura oppure in vetro, sorretta da bracci metallici al muro opposto rispetto a quello in cui viene posizionato il soffione (oppure, se in vetro, inserita in due profili a U a pavimento e a soffitto). I suoi vantaggi? Design minimalista, facile accessibilità e pulizia. Bisogna però scongiurare il pericolo di fuoriuscita dell’acqua, installando il soffione nel punto più lontano rispetto al punto di apertura e scegliendo una parete in vetro fisso dalle dimensioni adeguate.

Need help with your home project?
Get in touch!

Highlights from our magazine